Eccoci qua con il secondo round per diventare sempre più esperti nella preparazione dei piatti tipici romagnoli (o almeno ci proviamo!!).
Se l’altra volta, abbiamo cominciato con il nostro “pane” (la Piadina Romagnola), oggi iniziamo con il primo dei primi piatti (scusate il gioco di parole!) per eccellenza, gli strozzapreti!
Il nome potrebbe far pensare a qualcosa di tremendamente difficile da preparare, ma mettetevi il cuore in pace; vi basteranno infatti 30 minuti e farete sicuramente un figurone con amici, con la famiglia e con i suoceri!
Ecco la ricetta degli Strozzapreti romagnoli.
Perché Si chiamano “Strozzapreti”?
Prima di arrivare al “Corpus” della ricetta, togliamoci una curiosità sul nome, decisamente interessante.
Chi non si è mai posto la domanda “Chissà perché si chiamano proprio strozzapreti! (?) “.
Ebbene, ci sono ovviamente diverse leggende molto carine in merito (magari ditene alcune al ristorante per fare colpo sul ragazzo/a!).
Una prima teoria fa derivare il nome dal movimento che le azdore compivano, e compiono, al momento di dare forma alla pasta: dopo aver steso una sfoglia piuttosto grossa e tagliata in tante strisce, le strozzano una a una tra i palmi delle mani facendole arricciare su loro stesse (sul procedimento vi diremo meglio dopo). Sembra che le prime donne a farlo avessero in mente il clero a cui la Romagna era assoggettata.
Un’altra teoria, non dissimile, racconta il diverso atteggiamento di mogli e mariti di fronte alla Chiesa: mentre le donne offrivano ai preti piatti di minestre fatti a mano, i loro mariti si auguravano che con quella stessa pasta i preti ci si strozzassero.
Infine c’è chi afferma che l’origine del nome sia riconducibile alla consistenza stessa degli strozzapreti: l’impasto infatti è talmente rustico per l’assenza di uova (o massimo una) che anche i preti, da sempre considerato grandi mangiatori, ci si possano strozzare.
Ma arriviamo al dunque (altrimenti i 30 minuti per la preparazione che vi abbiamo promesso, aumentano).
COSA VI SERVE?
- 1 tagliere;
- 1 mattarello;
- un focolare (un po’ “Felliniano”, va bene uguale il fornello da cucina!)
- pentola;
- vassoio (su cui deporre gli strozzapreti) un po’ infarinato.
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INGREDIENTI (per 4 persone circa):
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- 600 g. di farina;
- acqua tiepida (quanto basta);
- sale;
- 1 uovo.
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PROCEDIMENTO:
Disporre la farina a fontana, mettere l’uovo, aggiungere un pizzico di sale e versare l’acqua nella farina in quantità sufficiente per ottenere un impasto piuttosto consistente ma liscio e omogeneo.
Lavoratelo per qualche minuto e stendete poi col mattarello una sfoglia dello spessore di circa 2 mm. Tagliare delle striscioline larghe circa 2 cm. Infarinarsi le mani leggermente e prendere ciascuna striscia da una estremità e rotolarla velocemente, strofinandola tra il palmo delle mani.
Spezzare in pezzetti di circa 5 cm e poneteli su un vassoio di carta infarinato; procedere uno dopo l’altro finchè avrete finito la strisciolina.
Onde evitare che si attacchino tra di loro, man mano che li producete e mettete sul vassoio, infarinateli e rigirateli su se stessi. E’ consigliabile farli, cuocerli e mangiarli subito senza farli seccare. Si possono comunque surgelare su vassoi e utilizzarli poi come pasta fresca.
Vanno cotti in abbondante acqua salata in ebollizione, mescolarli e quando inizieranno a galleggiare, scolarli (circa 4 minuti).
Per quanto riguarda i condimenti, date libero sfogo alla fantasia. Noi romagnoli li apprezziamo con il ragù, con la salsiccia e il parmigiano o con gli strigoli. Altri abbinamenti molto gustosi sono, gorgonzola e noci, radicchio e sangiovese, sangiovese e gorgonzola, speck e porro (croccante).
Da veri romagnoli, abbiamo l’abitudine di prepararli in Hotel, con questi gustosissimi condimenti.